CEDU: Spagna e UE potranno far prevalere la protezione dei confini al diritto di asilo

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La Corte europea dei Diritti Umani (CEDU) ha di recente preso una decisione in favore delle autorità spagnole, a sostegno della pratica conosciuta come “respingimenti a caldo” di coloro che tentano di raggiungere le enclavi spagnole di Ceuta e Melilla.

Malgrado la Spagna fosse già stata condannata per questa pratica illegale dalla stessa CEDU nel 2017 [1], questa volta la Grande Camera ha ritenuto che la Spagna non abbia violato i diritti di un gruppo di persone respinte in Marocco in modo veloce e violento dopo che dopo avevano già oltrepassato il confine spagnolo. Questa decisione è estremamente grave in quanto in questo modo la CEDU legittima il principio di refoulement generalizzato. Questa decisione ostacola inoltre la possibilità di fare domanda di asilo in caso di superamento irregolare dei confini e apre le porte ad una collaborazione con il Marocco nel respingimento dei migranti.

I migranti subiscono pratiche di refoulement lungo tutti i confini dell’Unione europea, che si estendono sempre più verso i confini sud ed est. I migranti sono costretti ad affrontare respingimenti anche nel tentativo di attraversare il Sahara [2], i Balcani [3] o nel tentativo di scappare dall’inferno libico [4]. Questi fatti (che portano alla morte nei casi più drammatici) ricorrono anche all’interno del territorio europeo, come nel caso delle frequenti deportazioni di migranti al confine francese con Italia e Spagna [5]. Le pratiche di refoulement si stanno moltiplicando e sono diventate una forma di gestione sempre più normalizzata nell’affrontare la mobilità illegale .

Da almeno due decenni, i migranti subiscono le violenze da parte delle guardie spagnole all’entrata delle enclavi di Ceuta e Melilla. Le forze militari marocchine non sono da meno: numerose ONG riportano che il Marocco effettua regolarmente violente repressioni e incursioni per mantenere i migranti lontani dal confine [6].

Malgrado questa realtà sia datata e già ampiamente documentata, la CEDU, nel provvedimento del 13 febbraio 2020, conclude che la Spagna non ha commesso alcuna violazione, affermando “(…) che i richiedenti si sono posti in una situazione fuori legge” nel momento in cui hanno superato il confine di Melilla senza autorizzazione. Prosegue aggiungendo che “hanno così scelto di non utilizzare un percorso legale per entrare nel territorio spagnolo legittimamente (…)”. Argomento fuorviante considerare che solamente agli immigrati entrati legalmente da un posto di frontiera  accreditato potrebbero essere protetti dal respingimento e potrebbero chiedere asilo al consolato senza ostacoli.

Oltretutto, molteplici organizzazioni che si occupano di diritti umani – i cui rapporti sono stati consapevolmente dalla Corte – hanno potuto documentare che le persone di pelle scura sono particolarmente controllate dalle forze di sicurezza marocchine nel tentativo di ostacolarne l’avvicinamento al confine. La possibilità di fare domanda di asilo negli uffici di Ceuta e Melilla (in funzione dal 2015) risulta quindi per loro impossibile. Non hanno altra scelta che arrampicarsi sulle recinzioni e superare le lame affilate, o provare a raggiungere le enclavi via mare, rischiando la propria vita [7].

La CEDU, revocando la condanna alla Spagna, lancia un forte segnale agli stati europei sulla diffusione di queste violente pratiche di respingimento e legittimando l’esternalizzazione dell’asilo. Di fatto, consentendo che uno stato membro limiti il diritto di asilo sul proprio territorio in certi luoghi o in certe circostanze, la Corte accoglie pratiche contrarie al diritto internazionale e a valori che l’Unione europea ha promosso per molto tempo, ostacolando l’arrivo di chi sta cercando protezione, sia tramite barriere materiali e immateriali, sia delegando i propri doveri a paesi notoriamente ostili ai migranti.

La associazioni firmatarie condannano con fermezza la decisione della Corte. 

Ci rifiutiamo di permettere che il principio di non-refoulement, una pietra miliare del diritto di asilo, venga posto in discussione nel nome delle politiche di esternalizzazione e della protezione dei confini dell’Unione europea e dei suoi Stati membri. Sosteniamo i migranti nel loro esercizio del diritto alla libertà di movimento e combattiamo la violenza e il razzismo che subiscono lungo i loro viaggi resi illegali.

[1] ECHR, October 3, 2017, N.D. et N.T. c. Spain, req. n° 8675/15 et 8697/15;
[2] Amnesty Internationa report : «Forced to leave – stories of injustice against migrants in Algeria», 2018 ; Alarmphone Sahara, « Octobre 2019 à Janvier 2020: Continuation des convois d’expulsions de l’Algérie au Niger », gennaio 2020;
[3] Le Monde «La Bosnie, cul-de-sac pour les migrants», December 30,2019 ; Si veda anche il sito «Welcome» che offre aggiornamenti sulle violenze lungo la rotta balcanica;
[4] Bollettino Migreurop n°7 « Libya : where thugs are funded by Europe to mistreat migrants », maggio 2018 ; Forensic Oceanography, “Mare Clausum”, maggio 2018;
[5] ANAFE, Persona non grata –Conséquences des politiques sécuritaires et migratoires à la frontières franco-italienne, report 2017-2018;
[6] Si veda per esempio: Migreurop, « War on migrants – The black book of Ceuta and Melilla » 2006; Human Rights Watch « Abused and Expelled Ill-Treatment of Sub-Saharan African Migrants in Morocco », 2014; Caminando Fronteras « Tras la frontera », 2017 ; GADEM « Coûts et blessures – Rapport sur les opérations des forces de l’ordre menées dans le nord du Maroc entre juillet et septembre 2018 », 2018;
[7] Si veda per esempio: report collettivo « Ceuta et Melilla : centres de tri à ciel ouvert aux portes de l’Afrique ? », dicembre 2015 ; osservazioni del Commissario Europeo dei Diritti umani nei casi No. 8675/15 e No. 8697/15N.D. v. Spagna e N.T. v. Spagna; il testo sull’intervento di terzi di Aire Centre, Amnesty International, ECRE and the International Commission of Jurists.

Versione spagnola – Tribunal Europeo de Derechos Humanos: España y la Unión Europea (UE) podrán dar prioridad a la protección de las fronteras europeas sobre el derecho de asilo

Versione inglese – European Court of Human Rights: Spain and the European Union will prevail the protection of European borders over the right to asylum

Versione francese – Cour européenne des droits de l’Homme : l’Espagne et l’Union européenne (UE) pourront faire prévaloir la protection des frontières européennes sur le droit d’asile


Elenco associazioni firmatarie:

ASGI ha sottoscritto il comunicato come parte di Migreurop, una rete europea ed africana di ricercatori, associazioni e militanti il cui obiettivo è quello di far conoscere e combattere la diffusione della detenzione degli stranieri al centro della politica di esternalizzazione dell’Unione europea.


Corte europea per i diritti umani, Grande Camera, sentenza del 13 febbraio 2020

Il comunicato stampa della CEDU – Spain did not breach the Convention in returning migrants to Morocco who had attempted to cross the fences of the Melilla enclave


Foto da Flickr

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