Malpensa e Fiumicino: quali sono i diritti dei cittadini stranieri in transito?

Cosa succede nelle zone di transito aeroportuali e quali sono i diritti dei cittadini stranieri e in particolare di chi vorrebbe chiedere asilo in questi luoghi? Quali strumenti di tutela è possibile azionare?

Se n’è parlato nel Seminario tenutosi oggi on line sulle zone di transito: disciplina giuridica, prassi illegittime delle autorità di frontiera e strategie d’intervento nell’ambito del quale  sono stati presentati i rapporti di monitoraggio realizzati dall’ASGI e dalle Cliniche legali del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Torino.

In particolare, il report dell’Associazione per gli Studi Giuridici sull’Immigrazione (ASGI),  realizzato nell’ambito del progetto In Limine, è il risultato dell’attività di monitoraggio di quanto avviene nelle zone di transito degli aeroporti di Fiumicino e Malpensa e di assistenza legale di alcuni cittadini stranieri che li hanno attraversati.

Le zone di transito sono luoghi tendenzialmente invisibili all’opinione pubblica. I report presentati forniscono una panoramica sulla gestione complessiva di tali luoghi,  caratterizzata dall’attuazione di prassi illegittime di selezione e detenzione.

Le autorità di frontiera, considerando tali aree come extraterritoriali, vi agiscono  come fossero zone franche esenti dall’applicazione delle norme costituzionali, nazionali e  internazionali di tutela dei diritti fondamentali.

Una interpretazione insostenibile in uno stato  di diritto, essendo fuori discussione la giurisdizione esercitata dallo Stato su tali luoghi. 

Tuttavia, ribadisce l’ASGI nella sintesi del rapporto “ vi sono diverse norme che stabiliscono quale dovrebbe essere il funzionamento di tali  luoghi e quali i diritti dei cittadini stranieri che si trovano ad attraversarli. Dalla loro lettura  risulta evidente che i cittadini stranieri che si trovano nelle zone di transito sono titolari di tutti i diritti fondamentali, tra cui il diritto di chiedere asilo, il diritto alla difesa, alla libertà personale  e alla sicurezza e a non essere sottoposto a trattamenti inumani o degradanti, il diritto alla vita  privata e familiare. Inoltre, in questi luoghi deve essere indubbiamente applicata la normativa  nazionale e comunitaria sull’ingresso nel territorio dello Stato e dell’Unione, con le relative  garanzie.”

Il Rapporto si conclude con una serie di raccomandazioni rivolte alle autorità.


Il Rapporto in italiano

Il Rapporto in italiano – Sintesi

Abstract in inglese


Foto di Thanapat Pirmphol da Pixabay

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