Francia: Devono cessare le violazioni dei diritti dei minori ai confini

Boy minore minori

Nostra traduzione dal francese all’italiano del comunicato.

In un momento in cui i leader politici mettono apertamente in discussione l’accoglienza e la cura di minori stranieri non accompagnati, segnaliamo le violazioni dei diritti che i minori subiscono ai confini francesi. La Francia deve raddoppiare i suoi sforzi per proteggerli. È un obbligo legale garantire che i minori vulnerabili abbiano accesso alla protezione.

Il Comitato per i diritti dell’infanzia sta esaminando questa settimana il rapporto inviato dalle associazioni sulle violazioni dei suoi obblighi in Francia in materia di protezione dei minori isolati alle frontiere. Chiediamo alle autorità francesi di mettere in atto misure immediate per garantire un accesso effettivo alla protezione dei minori, in conformità con la Convenzione internazionale sui diritti dell’infanzia.

Respingimenti illegali, alloggi insufficienti e inadeguati, gravi carenze nel sostegno: questo quanto osservato quotidianamente dalle associazioni presenti ai confini franco-italiani (da Mentone a Modane via Briançon), franco-spagnoli (tra Irun e Hendaye) e franco-britannici (a Calaisis, Dunkerque e lungo tutta la costa della Manica).

I risultati del dettagliato rapporto inter-associativo, reso pubblico oggi1 sono indirizzati al Comitato nell’ambito della sua revisione periodica e illustrano diverse testimonianze di minori vittime di pratiche illegali.

In queste zone di confine molti minori stranieri isolati, in situazione di vagabondaggio, si trovano lontani da ogni effettivo accesso alla protezione e ai tribunali competenti, senza alcuna informazione sui loro diritti. Molti di loro, però, sono stati vittime di violenze nel loro paese, lungo il viaggio, o anche una volta arrivati ​​in Francia, accumulando inevitabilmente esperienze traumatiche.

Di fronte, tra le altre cose, alla violenza fisica, alla privazione della libertà, al respingimento e/o all’espulsione, questi minori tendono a perdere ogni fiducia nell’autorità, smettendo di vederla come un mezzo per ottenere protezione.

Al confine tra Ventimiglia e Mentone, nonostante diverse sentenze del tribunale amministrativo di Nizza che hanno condannato i respingimenti nel 2018, 2019 e inizio 2020, molti minori continuano a essere rimpatriati, alcuni dopo essere stati privati ​​della libertà per diverse ore, in condizioni indegne, senza specifica tutela della salute e senza separazione dagli adulti. A Calais, la Corte europea dei diritti dell’uomo ha dichiarato, il 28 febbraio 2019, che l’incapacità delle autorità francesi di prendersi cura di un minore non accompagnato di 11 anni, Jamil Khan, nonché le condizioni antigieniche, pericolose e precarie in cui viveva, equivaleva a un trattamento degradante, in violazione della Convenzione europea dei diritti dell’uomo.

Queste carenze e violazioni dei diritti dei bambini sono concausa non solo della costante mobilità, ma anche di una maggiore esposizione alle delle reti di sfruttamento. Questa situazione può anche portarli a prendere strade sempre più pericolose, rischiando la vita. Tanto più nell’attuale contesto della Brexit, dove i negoziati politici in corso e le dichiarazioni dei media rendono sempre più confuse le informazioni sulle possibilità di ricongiungimento familiare in Inghilterra. Quindi, anche se l’accordo di recesso prevede un periodo di transizione fino al 31 dicembre 2020, alcuni minori che potrebbero essere ricongiunti con un familiare rinunciano alla protezione e andando incontro a rischi considerevoli.

Tutte queste carenze sono state sottoposte al Comitato sui diritti dell’infanzia, l’organismo delle Nazioni Unite responsabile della verifica della corretta applicazione della Convenzione internazionale sui diritti dell’infanzia. Quest’anno segna l’inizio dell’esame della situazione in Francia da parte del Comitato, un processo che dura diversi mesi.

Il rapporto: Le violazioni da parte delle autorità francesi dei doveri elementari in relazione al rispetto, tutela e attuazione dei diritti dei minori. Stranieri isolati in pericolo alle frontiere terrestri interne della Francia (frontiera franco-italiana, franco-spagnola e franco-britannica), disponibile solo in lingua francese.

Contatti per la stampa:

Fanny Mantaux – Médecins du Monde – 06 09 17 35 59 – fanny.mantaux@medecinsdumonde.net

Laurie Bonnaud – Médecins Sans Frontières – 06 76 61 97 80 – msff-france-com@paris.msf.org

Véronique Tardivel – Amnesty International France – 06 76 94 37 05 – vtardivel@amnesty.fr

Associations signataires :

Amnesty International France
Anafé
La Cimade
Help Refugees
Médecins du Monde
Médecins sans Frontières
Refugee Rights Europe
Refugee Youth Service
Safe Passage
Secours Catholique-Caritas France
Avec le soutien des associations
AdN – Association pour la démocratie à Nice
ADRA France antenne de Dunkerque
Alliance-DEDF
AMiS
ASGI
Auberge des Migrants
Bethlehem
Cercle de Silence Hazebrouck
Collectif Kesha Niya Kitchen
Diakité
Human Rights Observers
LDH – Dunkerque
Migraction59
MRAP Littoral
Project Play
Refugee Women’s Centre
Salam Nord/Pas-de-Calais
SAVE
Solidarity Border
Tous Migrants
Utopia56
WeWorld Onlus


Foto di Free-Photos da Pixabay

  1. Le violazioni da parte delle autorità francesi dei doveri elementari in relazione al rispetto, tutela e attuazione dei diritti dei minori. Stranieri isolati in pericolo alle frontiere terrestri interne della Francia (frontiera franco-italiana, franco-spagnola e franco-britannica), disponibile solo in lingua francese.
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