Istat: uno straniero su tre è povero in Italia

Tipologia del contenuto:Notizie

E’ pubblico il nuovo rapporto ISTAT sulla povertà in Italia: confermato il trend del 2020: la povertà assoluta conferma sostanzialmente i massimi storici toccati nel 2020, anno d’inizio della pandemia dovuta al Covid-19 ma l’incidenza degli stranieri poveri è aumentata.

Nel 2021, sono in condizione di povertà assoluta poco più di 1,9 milioni di famiglie (7,5% del totale rispetto al 7,7% del 2020) e circa 5,6 milioni di individui (9,4% come l’anno precedente).

Per la misurazione dello stato di “povertà assoluta” si considerano i valori rispetto ai quali si confronta la spesa per consumi di una famiglia. Ad esempio, per un adulto (di 18-59 anni) che vive solo, la soglia di povertà è pari a 852,83 euro mensili se risiede in comune centro area metropolitana del Nord, a 766,70
euro se vive in un piccolo comune settentrionale, a 576,63 euro se risiede in un piccolo comune del Mezzogiorno.

Il dato che colpisce maggiormente riguarda le persone straniere: il 32,4% (tre punti in più rispetto al 2020) si trova in stato di povertà assoluta, cioè oltre un milione e 600.000 individui.

Inoltre, emerge dal rapporto che la presenza di minori in famiglia incide ulteriormente sullo stato di povertà e la cittadinanza gioca un ruolo dirimente nel determinare la condizione socio-economica della famiglia.
Si attesta – si legge nel rapporto – a 8,3% l’incidenza di povertà assoluta delle famiglie con minori composte solamente da italiani, mentre cresce al 36,2% (dal 28,6% del 2020) per le famiglie con minori composte unicamente da stranieri e arriva al 30,7% nel caso in cui nella famiglia in cui sono presenti minori ci sia almeno uno straniero, ben due volte e mezzo rispetto al valore medio delle famiglie con minori”

Un altro dato rilevante riguarda la maggior diffusione dello stato di indigenza tra le famiglie che vivono in affitto che, per la maggior parte, sono di origine straniera: “vive in affitto il 76,5% delle famiglie povere con stranieri; solo il 10,6% ha una casa di proprietà contro, rispettivamente, il 31,1% e il 54,9% delle famiglie in povertà di soli italiani.”

In questo contesto risulta ancora più illogico quello che sta accadendo in merito al reddito di cittadinanza. Secondo i dati dell’INPS, nel 2021 sono oltre 63.000 le revoche del beneficio dovute all’assenza del requisito di cittadinanza o di residenza. Considerando che le revoche in totale (quindi anche per altri motivi) sono state circa 110.000, significa che più della metà hanno riguardato le barriere all’accesso agli stranieri (anche se il requisito dei 10 anni è previsto indistintamente per italiani e stranieri, è palese come questo abbia gravato maggiormente sulla popolazione straniera).


Il rapporto dell’ISTAT


foto da Pixabay

Tipologia del contenuto:Notizie
This site is registered on wpml.org as a development site. Switch to a production site key to remove this banner.