Lettera aperta per la liberazione di Patrick Zaky

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Patrick George Zaki, difensore dei diritti umani e ricercatore della Egyptian Initiative for Personal Rights (EIPR), che si occupa di diritti LGBTIQ, delle donne, della minoranza cristiana, dei detenuti, e delle violazioni dei diritti civili e politici in Egitto, è stato arrestato in Egitto il 7 febbraio 2020 dove si era recato per trascorrere un periodo di vacanza nella sua città natale. Da settembre segue il Master europeo sugli studi di genere “GEMMA” a Bologna e vive in Italia con regolare permesso di soggiorno per studio.

In base a quanto riferito dai suoi avvocati e riportato da Amnesty International, gli agenti dell’Agenzia di sicurezza nazionale (NSA) hanno arrestato Patrick e lo hanno tenuto bendato e ammanettato per 17 ore durante il suo interrogatorio all’aeroporto. Patrick in quelle ore sarebbe stato picchiato sulla pancia e sulla schiena e torturato con scosse elettriche. Gli agenti della NSA lo hanno interrogato sul suo lavoro in materia di diritti umani durante il suo soggiorno in Egitto e sullo scopo della sua residenza in Italia.

I giudici hanno poi confermato la detenzione preventiva sabato 15 febbraio 2020. 

Assieme ad altre associazioni abbiamo sottoscritto una lettera aperta diretta alle istituzioni competenti per chiedere con urgenza di intraprendere misure effettive ed immediate al fine di assicurare il rispetto dei diritti umani fondamentali dello studente egiziano.

Nella lettera ricordiamo che la tortura  è “sistematicamente praticata in Egitto” in particolare dopo arresti arbitrari di massa, messa in atto da tutte le forze di polizia, nell’indifferenza o con l’appoggio di procuratori e giudici – secondo quanto si afferma nel rapporto A/72/44 del Comitato ONU contro la tortura del 2017. Anche il rapporto di Human Rights Watch del settembre 2017 “We Do Unreasonable Things Here. Torture and National Security in al-Sisi’s Egypt” documenta il ricorso alla tortura con fini punitivi o di estorsione di confessioni ed informazioni da parte delle forze di sicurezza, in particolare dei funzionari dell’Agenzia di Sicurezza nazionale che fanno capo al Ministero dell’Interno.

Secondo i dati forniti dal Committee for Justice, solo nel periodo compreso tra agosto 2017 e agosto 2018, 1989 persone sono scomparse forzatamente. Tale trattamento viene riservato soprattutto ai difensori dei diritti umani ed agli oppositori del regime, o presunti tali.

Anche se, a differenza di Giulio Regeni, Patrick George Zaky non è cittadino italiano, è preciso dovere delle autorità italiane accertarsi delle sue condizioni, in quanto regolarmente residente in Italia, in quanto difensore  dei diritti umani e in ragione della giurisdizione universale sul reato di tortura.

Come associazioni ricordiamo che l’ambasciatore italiano ha tutti gli strumenti a disposizione per intervenire attivamente in questa fase per accertarsi delle effettive condizioni di salute di Patrick George Zaky e per chiederne la immediata liberazione, ed è imperativo che si attivi immediatamente, applicando le linee guida dell’Unione Europea e quelle OSCE sui difensori/e dei diritti umani.

Esprimendo la nostra piena solidarietà famigliari alla famiglia e ai colleghi di Patrick George Zaky, chiediamo alle Autorità italiane di intraprendere con urgenza le seguenti azioni:

  • Che le Autorità italiane impegnino immediatamente la rappresentanza diplomatica affinché si attivi seduta stante a tutela di Patrick George Zaky in quanto difensore dei diritti umani da tempo residente nel territorio italiano ed ivi impegnato in attività di studio e di ricerca, al fine di accertare immediatamente le condizioni di salute, la sottoposizione a torture di Patrick George Zaky e lo stato di possibilità di esercitare il diritto a una difesa effettiva nel procedimento penale in cui è indagato. Richiediamo inoltre che la rappresentanza diplomatica si attivi a chiedere l’immediata liberazione di Patrick George Zaky, e, ove risulti accertata la sua persecuzione in ragione delle attività di studio e di affermazione dei diritti umani svolte in Italia, ad assicurare la sua immediata protezione;

  • Che, nel caso in cui le attività di accertamento delle attuali condizioni di salute e di detenzione di Patrick George Zaky venissero ostacolate da parte delle autorità egiziane, le autorità italiane procedano all’immediato ritiro dell’ambasciatore;

  • Che venga fornito immediato supporto ai famigliari di Patrick George Zaky e venga loro assicurato il diritto di visita al figlio;

  • Che la rappresentanza diplomatica italiana in Egitto assicuri assistenza alle/agli avvocate/i delle associazioni aderenti a “In Difesa Di” e firmatarie al fine di poter incontrare i difensori di Patrick George Zaky.

Le associazioni firmatarie

ACLI

ARCI

AIDOS

AOI

ASGI

CISDA

Giuristi Democratici

Human Rights International Corner ETS

Cultura è Libertà

Lega per i diritti dei Popoli

Operazione Colomba

Un Ponte per

Q Code

Osservatorio Avvocati Minacciati (UCPI)

Rete della pace

Associazione per la Pace

AUSER

Movimento Europeo

Usacli

Unione degli Universitari

MIR (Movimento internazionale per la Riconciliazione)

Movimento Nonviolento

Antigone 


Si allegano:

-Rapporto Giuristi Democratici – Camere Penali, “Difendere i diritti in Egitto”: 

Rapporto Human Rights Watch “We Do Unreasonable Things Here. Torture and National Security in al-Sisi’s Egypt”

Rapporto del Comitato ONU contro la tortura

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