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Ordinanza del Tribunale di Milano del 15 marzo 2021

Il richiedente asilo trattenuto in un Centro per il Rimpatrio ha il diritto di accedere al proprio telefono cellulare in quanto l'impedimento costituisce una limitazione del diritto alla libertà di comunicazione che non trova fondamento nella nostra costituzione. La limitazione delle comunicazioni con l'esterno, che necessariamente consegue all’impossibilità di accedere al proprio telefono cellulare, è altresì idonea a configurare una violazione del diritto di difesa dei trattenuti. Il Tribunale ordina alla Prefettura, alla Questura di Milano e all’ente gestore di consentire al ricorrente la detenzione e l’utilizzo del proprio telefono cellulare secondo le modalità indicate dall’articolo 7 del Regolamento Unico CIE (Regolamento Ministeriale 20 ottobre 2014) per le visite all’interno del centro, ovvero in base a turni quotidiani, in locali sottoposti a sorveglianza ma nel rispetto della riservatezza della persona e per un tempo sufficiente, che l’ordinanza indica in almeno due ore.

Corte di Cassazione, I sezione civile, ordinanza del 22 giugno 2020, n. 12206

E' illegittimo il decreto di espulsione emesso nella pendenza del ricorso avverso il rigetto della domanda di protezione internazionale, proposto dallo straniero prima dell'entrata in vigore (il 18.4.2017) del d.l. n. 13 del 2017, conv. con modif. dalla l. n. 46 del 2017, che ha abrogato l'art. 19 del d.lgs. n. 150 del 2011, poiché il comma 4 del ridetto art. 19, disponendo che "la proposizione del ricorso sospende l'efficacia esecutiva del provvedimento impugnato", tranne che in alcune ipotesi particolari, ne estende l'effetto sospensivo fino al passaggio in giudicato della relativa pronuncia.

Corte di Cassazione, III sezione civile, ordinanza del 19 giugno 2020, n. 11967

La Corte di appello ha ritenuto che il giudice abbia trascurato in modo ingiustificato di approfondire e circostanziare l’analisi delle condizioni socio-economiche del paese di provenienza di un cittadine proveniente dal Senegal, analisi necessaria per attestare che un eventuale ritorno non valga ad esporre il ricorrente a condizioni di vita irrispettose del nucleo minimo dei diritti della persona. Corte di ... Leggi tutto

Corte di Cassazione, sentenza dell’11 giugno 2020, n. 18352

La sesta sezione penale della Corte di Cassazione richiamando quanto già ha ribadito dalla Corte di Lussemburgo (Grande Sezione, 15 ottobre 2019, Dorobantu, C – 128/19 e Corte di giustizia, 25 luglio 2018, Generalstaatsanwaltschaft, C-220/18) ha ricordato che, qualora l’assicurazione che la persona interessata non subirà un trattamento inumano o degradante sia stata fornita o, quantomeno, approvata dall’autorità giudiziaria emittente, ... Leggi tutto

Corte di Giustizia dell’Unione europea, sentenza dell’11 giugno 2020, C-448/19

Illegittima la normativa che prevede l’espulsione di un cittadino lungosoggiornante senza che sia presa in considerazione la sua condizione nel paese di accoglienza. L’espulsione di un cittadino di un Paese terzo soggiornante di lungo periodo ex art. 12 della direttiva 2003/109/CE non può essere decisa solamente in base alla sola esistenza di condanne penali a suo carico, bensì va considerata ... Leggi tutto

Tribunale Amministrativo Regionale del Piemonte, Ordinanza del 30 aprile 2020 n. 238

In relazione al diniego di accedere e visitare il Centro di Permanenza per il Rimpatrio “Brunelleschi” di Torino, il Tribunale ha ritenuto sommariamente fondato il ricorso, in particolare sotto il profilo della carenza di motivazione del provvedimento di diniego. Sussistono elementi di fondatezza poiché il provvedimento non pare supportato da idonea motivazione. Tribunale Amministrativo Regionale Piemonte, Ordinanza del 30 aprile ... Leggi tutto

Tribunale Ordinario di Potenza, decreto del 25 marzo 2020, n. 3773

Mancata convalida della richiesta di proroga del trattenimento nel centro per il Rimpatrio e contestuale ordine di liberazione per il cittadino straniero richiedente asilo trattenuto presso il CPR . Attesa l’eccezionale emergenza sanitaria, va ritenuto preminente il diritto alla libertà personale di cui all’art. 13 della Costituzione rispetto alle esigenze prospettate dalla Questura.

Tribunale Civile di Roma, decreto del 18 marzo 2020, n. 15892

Non va prorogata la richiesta di trattenimento di un cittadino straniero trattenuto nel Centro Per il Rimpatrio di Ponte Galeria in quanto l’emergenza sanitaria in atto – considerato che la privazione di libertà personale in spazi ristretti renderebbe difficoltoso garantire le misure previste a garanzia della salute dei singoli – impone di interpretare tutte le norme in materia in termini restrittivi dovendosi operare un bilanciamento tra tali norme e il diritto alla salute costituzionalmente e convenzionalmente garantito a qualunque persona comune presente sul territorio nazionale.

Tribunale di Trieste, Verbale di udienza del 18 marzo 2020, n. 980

Il trattenimento del richiedente asilo nel Centro per il Rimpatrio non può essere rinnovato in quanto il trattenimento è strettamente funzionale alla tempestiva trattazione della domanda di protezione (ed alla eventuale espulsione), sicché, benché la domanda sia strata trasmessa alla questura in data 10 marzo 2020, vista la sospensione delle audizioni fino al 3 aprile 2020, viene meno il nesso strumentale tra il trattenimento e il concreto svolgimento degli accertamenti cui lo stesso è finalizzato, in primis l'audizione. Ciò comporta che il bene della libertà personale non può essere compresso, attesa la riserva di legge ex art. 13 Cost.

Corte di Cassazione, I sezione civile, ordinanza del 24 febbraio 2020, n. 4806

L’omesso avviso al difensore di fiducia dello straniero espulso con decreto prefettizio della fissazione dell’udienza di convalida dell’ordine del questore di accompagnamento alla frontiera, determina la nullità del relativo decreto di convalida, dovendosi così interpretare il disposto dell’art. 13, comma 5 bis, del d.lgs. n. 286 del 1998, come modificato dall’art. 1, comma 1, del d.l. n. 241 del 2004, ... Leggi tutto

Corte di Cassazione, sezione II penale, sentenza del 13 febbraio 2020, n. 5757

In tema di estradizione per l’estero, non può procedersi alla consegna qualora il fatto del quale l’estradando è chiamato a rispondere è sanzionato nella legislazione dello Stato richiedente con la pena dei lavori forzati, considerato che tale previsione contrasta con lla Convenzione europea dei diritti dell’uomo e con la Carta dei diritti fondamentali dell’U.E. – per le quali nessuno può ... Leggi tutto

Corte europea dei diritti umani, sentenza del 14 gennaio 2020

La Corte europea per i diritti umani si è pronunciata riguardo il caso di un cittadino iracheno che, in seguito ad processo giudiziario, ha ricevuto l’ordine di espulsione e rimpatrio in Iraq da parte della Romania. Malgrado la Corte non abbia riscontrato prove sufficienti per dimostrare che il rimpatrio costituisca violazioni dell’articolo 2 (diritto alla vita) e dell’articolo 3 (proibizione ... Leggi tutto

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